Rosa Bonheur nasce a Bordeaux nel 1822. Il padre Oscar Raymond è pittore paesaggista e ritrattista e incoraggia la passione dei figli per l’arte, tanto che questi vi si dedicano tutti con passione. La madre Sophie è insegnante di pianoforte: di padre sconosciuto era stata adottata da un ricco commerciante di Bordeaux, Jean-Baptiste Dublan de Lahet. A Rosa piace immaginare che il mistero delle origini materne nasconda chissà che nobili natali. La madre muore quando Rosa ha 11 anni. La famiglia Bonheur aderisce al sansimonismo, una setta cristiano-socialista, che promuove la giustizia sociale, la parità dei sessi e l’istruzione delle donne. Rosa è una bambina ribelle, attirata dalle immagini. Ha difficoltà a imparare a leggere. Prima di iniziare a parlare incomincia a disegnare. La madre, per insegnarle a leggere e scrivere, le chiede di scegliere e disegnare un animale diverso per ogni lettera dell’alfabeto. A scuola è dirompente e viene espulsa da varie istituzioni. Dopo un tirocinio fallimentare presso una sarta, a 12 anni il padre decide di formarla come pittrice. Inizia la preparazione artistica copiando immagini dai libri e facendo modellini in gesso. Si appassiona alla rappresentazione di animali, facendo studi di animali domestici: cavalli, pecore, mucche, capre, conigli. Studia anatomia animale presso la Scuola Veterinaria e frequenta i macelli di Parigi, per osservare le sezioni anatomiche. Rosa trascorre parecchi anni in campagna, dove si distingue per gli atteggiamenti giudicati mascolini, per la vivacità e intraprendenza. Crescendo tende ad affermare la propria personalità anche nell’aspetto esterno: porta capelli corti, veste spesso abiti maschili e fuma sigari. Assetata di novità e curiosa di tutto diventa amica di gente di tutte le condizioni sociali e non disdegna di frequentare luoghi malfamati e locali per soli uomini. Deve richiedere l’autorizzazione a indossare i pantaloni per frequentare le fiere di bestiame (autorizzazione rilasciata in Prefettura e rinnovata ogni 6 mesi) una volta iniziata l’attività di allevatrice di cavalli e altri animali (tra cui leoni e una lontra). Omosessuale dichiarata ha due grandi passioni: la prima per Nathalie Micas, che conosce all’età di 14 anni, quando Nathalie ne ha 12. Questo amore dura sino alla morte di Nathalie nel 1889. L’altro amore è quello per la pittrice statunitense Anna Klumpke, con la quale vive 10 anni, sino alla morte.
Espone al Salon per la prima volta nel 1841 (a 19 anni). Nel 1845 (a 23 anni), ottiene il primo riconoscimento ufficiale e nel 1848 (a 26 anni) la prima medaglia d’oro. Nel 1849, morto il padre, gli succede come direttrice dell’École Gratuite de Dessins des Jeunes Filles. Ottenuta fama internazionale, inizia a viaggiare e viene presentata a personalità quali la regina Vittoria, l’imperatrice francese Eugenia, il colonnello Cody (Buffalo Bill) e a tante altre figure rappresentative della sua epoca. Viene molto apprezzata in Inghilterra, soprattutto per le sue raffigurazioni della vita nelle Highlands scozzesi. Nel 1859 (a 37 anni) si stabilisce a Thomery, in una zona viticola della Seine-et-Marne, dove allestisce il suo atelier e può dedicarsi alla cura dei numerosi animali. Riceve, prima donna artista francese, la Légion d’honeur nel 1865 (a 43 anni) dalle mani dell’imperatrice stessa.
Rosa muore a 77 anni a Thomery. Semplice, accogliente, di una sincerità estrema era amata da tutti.
I quadri, gli acquarelli, i bronzi e le incisioni presenti nel suo studio sono venduti alla galleria Georges Petit, a Parigi, nel 1900. L’atelier di Rosa è diventato un museo aperto al pubblico.
Quadri importanti di Rosa si trovano al Metropolitan Museum of Art di New York e al Musée d’Orsay a Parigi.
Nei suoi quadri emergono il suo amore e la sua comprensione per gli animali, con raffigurazioni luminose e realistiche.