Durante l’Ottocento la presenza italiana nell’arte subisce un arresto, l’avventura si sposta a Parigi, la città faro dell’Impressionismo. Il nuovo valore attribuito alla natura dalla cultura ottocentesca, le diverse tecniche pittoriche, le sperimentazioni stilistiche comportano una progressiva diminuzione dell’attrazione di Roma e dell’Italia come riferimenti culturali e la rottura con i residui del neoclassicismo. L’osservazione dell’elemento naturale può avvenire infatti nei luoghi suggestivi di ogni paese. Il Gran tour alla scoperta dell’arte italiana perde significato. Roma non è più centrale nel panorama artistico e cresce il richiamo della Francia, che diverrà il nuovo polo artistico mondiale, primato che la capitale francese conserverà fino al Novecento inoltrato, dopo la seconda guerra mondiale, quando la leadership le verrà strappata da New York e dagli Stati Uniti. A Parigi arrivano artisti da tutto il mondo.
Anna Bilinska nasce nel 1857 a Zlotopol, città di frontiera dell’impero russo, al confine con la Polonia. Il padre è un medico polacco. Vive la prima infanzia e la giovinezza nella Russia imperiale, dove il suo primo insegnante d’arte è Michel Elwiro Andriolli, un esiliato. Si reca poi a Varsavia, in Polonia, dove studia musica e arte, diventando allieva di Wojciech Gerson nel 1877 (a 20 anni). Inizia a esporre in questo periodo presso la Società di Belle Arti di Varsavia. Nel 1882 accompagna la sua amica Klementyna Krassowska in un viaggio a Monaco, Salisburgo, Vienna, nel nord Italia e a Parigi, dove si stabilisce. Qui s’iscrive all’Accademia Julian, dove vince un importante premio e insegnerà per un certo periodo. Anna vive in Francia sino al 1892, quando sposa il medico Antoni Bohdanowicz, con cui torna a Varsavia. Qui intende aprire una scuola d’arte in stile parigino per donne, ma si ammala di un problema cardiaco, conseguenza delle febbri reumatiche di cui ha incominciato a soffrire dal 1882 e muore nel 1893 a soli 36 anni.
Anna è conosciuta soprattutto per i suoi ritratti, dipinti con grande capacità stilistica e notevole intuizione artistica. Altri soggetti sono nature morte, scene di genere e paesaggi. La si ritiene una rappresentante del realismo. I suoi lavori si possono ammirare nel Museo Nazionale di Varsavia e nel Museo Nazionale di Cracovia.
Ha partecipato a varie esposizioni: a Varsavia, al Salon di Parigi (vincendo una medaglia d’argento nel 1887), a Cracovia (dove ottiene un diploma onorario), presso la Grosvenor Gallery di Londra (1888), a Lione, presso la Royal Academy di Londra (dove nel 1890 le è assegnata una medaglia d’oro). Riceve una menzione ufficiale e una medaglia d’oro nell’Esposizione Universale di Parigi del 1889 e un’altra medaglia d’oro le viene consegnata nell’Esposizione Universale di Berlino.
Di questa artista rimane uno stupendo autoritratto eseguito nel 1887, che ci presenta una donna di una bellezza intensa e grande semplicità.