Segnalo un’altra mostra “al femminile”
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“Tutto sulle donne” presenta 80 immagini, venti delle quali a colori, dai primi anni Cinquanta agli anni ’80, testimonianze delle tappe fondamentali della lunga carriera di questa grande fotografa. Le donne viste da una donna sono uno dei temi di spicco della grande artista.
Prevalentemente in bianco e nero, le fotografie hanno il pregio di interpretare la femminilità nelle sue varie forme e di svelare il “bello” di tanti aspetti del quotidiano.
“Sono stata povera e ho voluto documentare la povertà. Avevo perso un figlio ed ero ossessionata dal parto. Ero interessata alla politica e volevo sapere come influenzava le nostre vite. Sono una donna e volevo conoscere le donne».
“Paradossalmente penso che il fotografo debba essere un dilettante nel cuore, qualcuno che ama il mestiere. Deve avere una costituzione sana, uno stomaco forte, una volontà distinta, riflessi pronti e un senso di avventura. Ed essere pronto a correre dei rischi”.
Eve Cohen Arnold nasce a Filadelfia nel 1912 in una famiglia di emigrati russi di religione ebraica, terza di sei figli. Il padre rabbino trova lavoro come venditore porta a porta e l’infanzia di Eve è caratterizzata da ristrettezze economiche. Le viene comunque garantita una buona istruzione tanto da iscriversi alla facoltà di medicina, che lascia nel 1943, per recarsi a New York. Qui trova lavoro in uno stabilimento, occupandosi dello sviluppo di fotografie da rullini e negativi. Nel 1946 le viene regalata una macchina fotografica, con cui dà libero sfogo alla sua creatività. Nel 1948 decide di seguire un corso di fotografia. Nel frattempo sposa Arnold Arnold, da cui ha il figlio Frank e da cui divorzierà in seguito, mantenendone il cognome.
Una delle domestiche della famiglia del marito le parla delle sfilate di moda che si tengono nel quartiere di Harlem, con modelle di colore e abiti di giovani stilisti afroamericani. Eve realizza un servizio fotografico, che viene però considerato scandaloso dalle riviste americane pensate per signore bianche. Le foto saranno pubblicate nel 1951 dal londinese Picture Post.
Eve ritorna spesso a Harlem e segue i movimenti antirazziali, conosce personalità importanti, come Malcom X, che fotografa per dieci anni durante assemblee e dibattiti.
Nel 1951 viene chiamata alla Magnum da Henri Cartier-Bresson: diventa la prima donna free lance dell’agenzia e nel 1957 ne diventa socia. Contende a Inge Morath il primato di prima fotografa donna a essere entrata a far parte della Magnum. Sono infatti loro due le prime fotografe a essere ammesse a pieno titolo nell’agenzia fondata da Robert Capa nel 1947, riservata a solo grandi fotografi uomini come Henri Cartier Bresson o Werner Bischof.
Nel 1952 si trasferisce a Long Island e realizza un reportage, A baby’s first five minutes, particolarmente toccante, in cui racconta i primi cinque minuti di vita dei neonati dell’ospedale Mother Hospital di Port Jefferson. Questo lavoro l’aiuta a superare la depressione per il trauma di un aborto.
Inizia poi a ritrarre molte celebrità di Hollywood, con alcune delle quali instaura una vera e propria amicizia. Inizia con Marlene Dietrich, durante la registrazione di alcune canzoni della stessa.
Nel 1954 è a Cuba e nel 1956 ad Haiti, per fotografare i segretissimi riti Voodoo.
Nel 1955 incontra Marilyn Monroe, che diventa sua amica e ritrae in numerosi scatti. Sempre nel 1955 va in Unione Sovietica, realizzando immagini uniche.
Conosce Joan Crawford e fa un servizio su di lei nel 1959.
Nel 1961 è sul set del film “Gli spostati” con Clark Gable e Marilyn Monroe, che vive un periodo difficile, testimoniato dalle foto.
Nel 1962 Eve divorzia e si trasferisce con il figlio a Londra.
Fa un memorabile servizio fotografico su Elizabeth Taylor e nel 1966 è sul set del film “Un uomo per tutte le stagioni” di Orson Welles.
Il suo interesse per il mondo femminile si manifesta con le foto sulle condizioni di vita delle operaie inglesi e delle monache.
Nel 1969 è in Afghanistan, poi in Tunisia. S’interessa alla condizione delle donne mussulmane e produrrà un documentario in proposito: “Dietro il velo”.
Nel 1979 ottiene il permesso di recarsi in Cina e percorrendo migliaia di chilometri ferma nelle sue foto istanti di vita quotidiana e persone dei vari ambiti sociali.
Ottiene molti riconoscimenti e fa diverse pubblicazioni.
Continua a viaggiare in America e in Unione Sovietica.
Fotografa la regina Elizabetta II e pubblica Eve Arnold in Britain, sulle esperienze in Gran Bretagna, dove viene insignita di varie onorificenze.
Gli anni seguenti sono caratterizzati da viaggi, pubblicazioni, mostre e premi.
Nel 2003 diventa Ufficiale dell’Ordine dell’impero Britannico.
Muore all’età di 99 anni e dopo la sua morte esce il volume “All about Eve”, curato dai suoi amici.