Arte al femminile (452)

Tutti conoscono la terza moglie del pittore messicano Diego Rivera, Frida Khalo, mentre pochi sanno quanto valente pittrice sia stata la prima moglie, la russa Angelina Beloff.

Angelina è stata anche amica di Maria Blanchard, che ho ricordato in un precedente post.(n.451)

Angelina Beloff nasce nel 1879 a San Pietroburgo, in Russia, durante il periodo zarista.

La sua è una famiglia di intellettuali: il padre è russo, magistrato del Senato, mentre la madre Catherine Camonen è di origine scandinava. Angelina ha tre fratelli e una sorella.

Nel 1889 è ammessa al Liceo femminile “Vasili Ostrof”. Otto anni dopo s’iscrive, per volontà del padre, alla Facoltà di Fisica-Matematica, con il proposito però di diventare medico-pediatra. Nel frattempo prende lezioni di pittura frequentando un corso serale. Nel 1904 entra all’Accademia delle Arti della sua città, allora molto vivace dal punto di vista artistico. Un anno dopo viene espulsa per aver partecipato a uno sciopero studentesco. I suoi insegnanti l’incoraggiano a trasferirsi in Francia per continuare a studiare.

Nel 1909 perde i genitori e per due anni vive con il fratello e la cognata, poi decide di partire per Parigi. Qui, oltre al sostegno economico del governo russo e a una modesta rendita personale, si mantiene lavorando sia come insegnante d’arte che collaborando con Henri Matisse prima e il pittore spagnolo Camarasa poi.

La Francia è all’avanguardia nell’espressione pittorica e a Parigi s’incontrano artisti provenienti da ogni parte del mondo. Durante un viaggio in Belgio con l’amica Maria Blanchard (v.n.451), a Bruges, conosce il pittore messicano Diego Rivera. Questi le fa una corte assidua e i due si sposano a Parigi.

Hanno un figlio, Miguel Angel, che purtroppo muore a soli 14 mesi per complicazioni polmonari, durante il rigido inverno del 1917. La vita matrimoniale non è facile per Angelina, a causa delle ristrettezze economiche durante la prima guerra mondiale. Angelina fa vari lavori, sacrificando il proprio sviluppo creativo, pur di permettere al marito di continuare a dipingere. Diego Rivera però non le è riconoscente ed è infedele.

Nel 1921 Rivera viene richiamato in Messico per un lavoro importante e Angelina non può seguirlo, perché non ci sono abbastanza soldi per il viaggio di entrambi. Rivera rimane in Messico e la lascia: i due divorziano.

Nel 1932 viene invitata in Messico da alcuni artisti messicani, con cui ha fatto amicizia a Parigi.

Viene sponsorizzata per vivere e lavorare nel paese. Qui rimane per 37 anni, perseguendo la carriera artistica, insegnando e fondando alcune istituzioni dedicate all’arte. A Città del Messico incontra ogni tanto l’ex marito Diego Rivera, che finge vigliaccamente di non conoscerla, ma non gli farà mai alcuna recriminazione.

Angelina muore a Città del Messico nel 1969, a 90 anni.

La scrittrice Elena Poniatowska scriverà un romanzo basato sulla sua vita.

Angelina, oltre alla pittura, si è dedicata all’incisione, alla fotografia, alle arti grafiche, all’illustrazione di libri e alla creazione di burattini. È stata una costante promotrice del teatro di figura e una delle fondatrici del Salòn de la Plastica Mexicana.

Oltre che in collezioni private e pubbliche, la raccolta più importante delle sue opere si trova al Museo Dolores Olmedo di Città del Messico.

Angelina ha lasciato un’autobiografia, pubblicata nel 1986: En sus memorias.

Le sue opere uniscono l’influenza artistica di Matisse e Cézanne alle immagini e ai colori messicani.

La sua carriera artistica è stata accidentata e tortuosa: il talento e il valore delle sue opere si sono imposti con considerevoli sforzi, grazie alla sua tenacia e alla sua testarda determinazione.

Il suo lavoro è principalmente conosciuto in Messico, mentre quasi ignorato in Russia e a Parigi.

Ha dedicato molto del suo lavoro ai ritratti, perchè molto richiesti.

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