Ci sono artiste che hanno cercato faticosamente un proprio stile e hanno rifiutato modelli predefiniti.
Romaine Brooks (Beatrice Romaine Goddard) nasce a Roma nel 1874 da una ricca famiglia americana, momentaneamente in città, da cui il nome datole. Il padre, Henry Goddard, è un predicatore famoso, la madre, Ella Watermann, donna bellissima, appartiene a una dinastia di ricchi affaristi.
Romaine ha un’infanzia travagliata, per la separazione dei genitori, a causa dell’abbandono da parte del padre alcolizzato, e vive con la madre in Europa e negli Stati Uniti, insieme ai fratelli Henry e Maya. Henry ha problemi psichiatrici, per cui necessita di continue attenzioni. La madre, stravagante e dispotica, le impedisce di dedicarsi al disegno sua passione. Sino alla maturità Romaine deve sopportare il dispotismo materno, tra collegi, incomprensioni e scenate.
Dopo aver raggiunto l’età adulta fugge e passa la maggior parte della propria vita a Parigi, alternandola con alcuni soggiorni in Italia, a Capri e a Roma, dove s’iscrive alla Scuola Nazionale d’Arte. Nel 1897 partorisce una bambina, che abbandona. In seguito subisce molestie sessuali, cui si ribella e da cui fugge.
Nel 1901, morti la madre e i fratelli, si trova erede di una cospicua fortuna.
Nel 1903 sposa il pianista John Ellington Brooks, da cui si separa un anno dopo, mantenendo apparentemente la condizione, ufficialmente rispettabile, di donna sposata, con un accordo stipulato con il marito, cui corrisponde una rendita mensile per questo. Lui è dichiaratamente omosessuale, mentre lei scopre la propria bisessualità.
Una volta lasciato il marito ha varie relazioni amorose, tra cui una con lo scrittore Gabriele D’Annunzio. Quest’ultimo la soprannomina “cinerina”, per il prevalere dei toni grigi nella sua tavolozza cromatica. I due ritratti che Romaine fa a D’Annunzio (uno dei quali conservato al Vittoriale) sono tra i più famosi fatti a questo scrittore.
Con Ida Rubinstein, stella dei balletti russi di Serge Diaghilev e Gabriele D’Annunzio intreccia un complicato triangolo amoroso.
All’inizio della sua carriera adotta una tavolozza dai colori tenui, principalmente nero, bianco, sfumature di grigio, a volte con riflessi ocra, marrone o rosso.
La sua prima mostra, presso la prestigiosa Galleria Durand-Ruel di Parigi, ottiene notevole interesse.
Lavorando a Parigi in un momento in cui Pablo Picasso e altri artisti sfidano gli approcci tradizionali all’arte, lei rimane indipendente e ricerca un proprio linguaggio.
Il rapporto più duraturo e più stabile l’ha con la scrittrice Natalie Clifford Barney, incontrata nel 1915 a Parigi. Nonostante i vari innamoramenti, Romaine rimane profondamente gelosa della propria solitudine.
Durante la prima guerra mondiale si attiva per raccogliere fondi per la Croce Rossa e altre organizzazioni coinvolte nello sforzo bellico. Ottiene per questo la Legione d’Onore.
Negli anni ’30 inizia a scrivere un manoscritto autobiografico, intitolato No Pleasant Memories, con illustrazioni fantasiose. Non lo pubblicherà mai.
Nel 1937 si trasferisce nella Villa Sant’Agnese, vicino a Firenze, dove viene raggiunta dalla Barney, in fuga dalla Francia invasa dai. Tedeschi.
In seguito le due si separano e Romaine rimane in Italia. Il rapporto rimane sino alla fine di Romaine.
Muore a Nizza (Francia) nel 1970.
Romaine è una figura di spicco di una controcultura artistica di europei dell’alta borghesia ed espatriati americani, svincolati dai canoni ufficiali. Nei suoi dipinti rappresenta donne di aspetto androgino, sfidando le idee convenzionali su come le donne devono apparire e comportarsi in quel periodo. Utilizza il ritratto e l’autoritratto per esprimere la propria indipendenza e il rifiuto a conformarsi alle aspettative sociali.
Nel 2016 le è stata dedicata una mostra presso Il Museo d’arte Americano Smithsonian. Nello stesso anno vi è la prima mostra in assoluto dedicata a lei in Italia, presso Palazzo Fortuny a Venezia.
I disegni, che farà soprattutto nell’ultima parte della vita, restano lo specchio più profondo della sua anima fondamentalmente tragica e solitaria.