Arte al femminile (554)

Ci sono donne che hanno lasciato un segno speciale nel surrealismo, sia per il loro talento che per la capacità di ispirare altri artisti.

Nusch Eluard nasce come Maria Benz a Mulhouse, cittadina dell’Alsazia, allora sotto la Germania, nel 1906.

I suoi genitori sono circensi e lei trascorre l’infanzia in tournée con la famiglia. A quattordici anni si trasferisce a Berlino dove interpreta piccoli ruoli a teatro.

A Zurigo, ormai maggiorenne, dopo uno spettacolo incontra l’architetto e artista svizzero Max Bill, con cui inizia una relazione e che adotta per lei il nomignolo Nusch, già scelto per lei dal padre, che diventerà la sua firma artistica ufficiale. La storia dura pochi mesi, anche per il veto del padre.

Più tardi, nel 1928, Nusch va a Parigi e al teatro Grand-Guignol alterna numeri acrobatici e giochi d’ipnosi, per guadagnarsi da vivere.

La svolta arriva il 21 maggio del 1930 quando, intenta a gustare avidamente un croissant in un Caffè del IX arrondissement, desta l’interesse di René Char e Paul Èluard, poeta surrealista. Quest’ultimo, abbandonato dalla moglie Gala per il pittore Salvador Dalì, ne è folgorato.

Quattro anni e tre mesi dopo, il 21 agosto del 1934, Nush diventa la signora Éluard .

Paul è una delle maggiori figure del surrealismo francese e lei, essendone la moglie, diventa la musa di Pablo Picasso, Man Ray, René Magritte e JoanMiró, che gravitano nell’ambiente artistico del marito.

Oltre che molto bella, Nusch ha talento: per combattere l’insonnia che la tormenta, compone interessanti collage surrealisti. Inizialmente attribuiti a Paul Éluard in realtà sono creati da lei nel 1937, come terapia contro la depressione di cui soffre in quel periodo.

Man Ray la fotografa in molte occasioni e lavorano insieme per un servizio commissionato da Harper’s Bazaar

L’artista Dora Maar (v.n.479) la immortala durante i suoi studi sulla luce.

La fotoreporter Lee Miller (v.n.429) ne coglie lo spirito in magnifici ritratti di vita privata.

Paul scrive per lei nel ’32 La vie immédiate e Le Temps déborde nel ’47.

L’incontro con Elsa Schiaparelli amplifica il suo gusto per la moda che punta verso capi estrosi. Indossa molte delle creazioni della stilista e incarna alla perfezione una figura femminile all’avanguardia anche esteticamente, oltre che nei modi e nelle relazioni interpersonali.

Pablo Picasso nell’opera Ritratto di Nusch Éluard del 1937 dipinge Nusch, che posa con un abito Schiaparelli e due spille create da Jean Schlumberg.

 

In alcune foto emerge la sua passione per i grandi anelli, protagonisti delle sue mani minute.

Durante la Seconda guerra mondiale Nusch segue il marito nei luoghi in cui è inviato dall’esercito e quando lui chiede di essere riammesso al Partito Comunista Francese clandestino, lei lo aiuta diffondendo i suoi scritti sovversivi. Collabora alla Resistenza francese.

Alla fine della guerra Paul è a una conferenza in Svizzera quando apprende la notizia dell’improvvisa morte dell’amata moglie.

Il 28 novembre 1946, Nusch muore improvvisamente per un ictus, a 40 anni.

Nusch è la musa che ha ispirato a Èluard versi struggenti e appassionati.

La prematura morte della moglie è per lui sconvolgente

Non invecchieremo assieme.                                                                       
Ecco il giorno.
È di troppo: il tempo straripa.
Il mio amore così leggero prende il peso di un supplizio.

Il ricordo di lei non lo lascerà mai

Lei ha la forma di uno scoglio
lei ha la forma del mare
lei ha i muscoli di un rematore
tutte le spiagge la plasmano

Le sue mani si aprono su una stella
i suoi occhi nascondono il sole
[…]
Lei è alla misura dei fiori
e delle ore e dei colori
.

Lascia un commento