Arte al femminile (503)

Ho ricordato in alcuni post l’importanza della Bauhaus, scuola di arte e design operante in Germania dal 1919 al 1933 (v.n.439-497-498-499). La Bauhaus ha avuto un ruolo fondamentale per la crescita a livello mondiale delle arti figurative e dell’architettura, introducendo nuovi concetti, nuovi materiali e nuove tecnologie.

Ise Frank nasce a Wiesbaden (Germania) nel 1897.

Pur essendo una figura fondamentale nella storia della Bauhaus, tanto da essere chiamata la signora Bauhaus, è stata presto dimenticata, come avviene spesso con le grandi donne artiste.

Fa studi di germanistica e inizia a lavorare come scrittrice e giornalista. Stabilitasi a Monaco, trova impiego in una prestigiosa libreria, scrivendo recensioni per la rivista di una casa editrice. Sin da bambina però ama osservare i giochi di luce nello spazio.

Ise conosce Walter Gropius, uno del padri della Bauhaus, nel 1923, durante una conferenza di presentazione dei principi dell’istituto al Politecnico di Hannover. Lei ha 26 anni, viene da una ricca famiglia ebrea di Berlino, lui ha 40 anni ed è un architetto squattrinato, con due matrimoni alle spalle. Nasce un amore che si concretizza nel matrimonio nello stesso anno a Weimar, avendo come testimoni Wassily Kandinsky e Paul Klee.

Ise abbandona la carriera di scrittrice per dedicarsi completamente al progetto della scuola. Crede nel movimento e nei suoi ideali, soprattutto la celebrazione degli oggetti di uso quotidiano. Ha particolare attenzione per le donne artiste e i membri di minoranze etniche e religiose. In soli cinque anni, dal 1923 al 1928, determina la didattica e i principi del movimento. Si sperimenta la pedagogia interdisciplinare e si crede nell’emancipazione sociale di tutti. Ise riesce a sostenere la causa e i principi che stanno alla base della scuola, riuscendo a tener vivo il dibattito culturale e a diffondere il lavoro di Gropius e dei suoi collaboratori oltre i confini nazionali.

Scrive articoli e collabora attivamente alla progettazione di alcuni arredi. A lei si deve la realizzazione di una cucina razionale, con inseriti gli elettrodomestici più innovativi dell’epoca, un modello cui si ispireranno le cucine del futuro.

Si dedica alla fotografia, alla creazione di gioielli con materiali poveri e di cappelli fatti a mano.

Con il marito progetta la Master’s House a Dessau, dove vanno a vivere prima di trasferirsi a Berlino. Questa casa è concepita come luogo libero, flessibile, di lavoro, riflessione, comunicazione e svago.

Con l’avvento del nazismo la scuola viene chiusa nel 1933. I due coniugi fuggono in America: Gropius ottiene un posto come professore all’Università di Harvard.

Si stabiliscono a Lincoln, nel Massachusetts, dove costruiscono la Gropius House, squadrata ed essenziale, che diventa luogo di ritrovo di amici, studenti, colleghi e clienti.

Al MoMa di New York nel 1938 Ise cura la mostra antologica “Bauhaus 1919-1928”, definita straordinaria dalla critica.

L’ America del tempo rifiuta però i suoi articoli per promuovere le donne lavoratrici e la sua carriera di scrittrice ha lì breve durata.

Nel 1969 muore il marito e Ise continua a gestire la casa, che dona poi a un’organizzazione no profit, per metterla a disposizione del pubblico.

Ise Frank Gropius muore a Lexington, nel Massachussett nel 1983.

Aveva detto: “L’idea del Bauhaus diventò la mia seconda natura. Quando ti aveva contagiata, si ripercuoteva in tutti gli aspetti della vita”

Arte al femminile (497)

Ci sono forme artistiche legate a particolari materiali. La tessitura è spesso un’espressione artistica e lo è stata in particolare durante il periodo del Bauhaus in Germania negli anni ’20 e ’30.

Gunta Stölzl nasce a Monaco di Baviera nel 1897.

Frequenta il liceo e nel 1914 s’iscrive alla Scuola di Arti Applicate, dove studia pittura su vetro, arti decorative e ceramica.

Lo scoppio della prima guerra mondiale interrompe il suo percorso artistico: si offre come infermiera volontaria per la Croce Rossa dietro le linee del fronte, sino alla fine della guerra nel 1918.

Tornata a casa riprende gli studi, ma viene attratta da un manifesto della Bauhaus di Weimar e decide di far domanda di iscrizione per questa nuova scuola. La Bauhaus (=costruire casa) è una scuola tedesca, operativa dal 1919 al 1933, che combina artigianato e belle arti. Diventa famosa per il suo approccio al design, che tenta di unificare le esigenze della produzione di massa con visioni artistiche individuali, combinando estetica e funzionalità.

Gunta trascorre l’estate del 1919 nel laboratorio del vetro e nelle classi di pittura murale della Bauhaus, per ottenere l’accettazione al corso preliminare. Non solo viene accettata, ma ottiene anche una borsa di studio.

In base ai pregiudizi del tempo, viene indirizzata al laboratorio di tessitura, il cui capo considera le arti tessili come “lavoro da donna”. Gunta invece intravvede nuove possibilità in questo settore ed è interessata a nuovi processi tecnici.

Nel 1921 è con due amiche in Italia, per vedere l’arte e l’architettura studiata sui testi scolastici, in modo da avere ulteriore ispirazione.

Superato l’esame come artigiana della tessitura, segue corsi di tintura tessile in una scuola a Krefeld e mette a disposizione le sue nuove conoscenze agli allievi del suo corso alla Bauhaus.

Nel 1923 suoi lavori sono esposti nella prima mostra ufficiale del Bauhaus, ottenendo giudizi positivi dalla critica.

Nel 1925 la Weimar Bauhaus chiude e riapre a Dessau l’anno seguente.

Gunta, che nel frattempo ha collaborato alla realizzazione di una scuola di tessitura vicino a Zurigo, in Svizzera, torna a Dessau, dove ottiene la direzione tecnica del laboratorio di tessitura. Quando la scuola viene dotata di telai Jacquard, per intensificare la produzione, gli studenti si ribellano e Gunta viene nominata sia maestro di forma che maestro artigiano dello studio di tessitura, in quanto svincolata dagli interessi economici della scuola.

Cerca di indirizzare la tessitura nell’ambito del design, in un approccio progettuale che enfatizza la semplicità e la funzionalità. Gunta riesce a tradurre complesse ideazioni formali in pezzi tessuti a mano.

In seguito alle pressioni dei nazisti, non conformandosi alle loro idee, Gunta deve lasciare la scuola nel 1931, nonostante il sostegno dei suoi studenti. Si stabilisce a Zurigo, dove apre un’impresa privata di tessitura.

Dal 1937 si dedica interamente alla tessitura di arazzi. In quell’anno il Victoria and Albert Museum acquista i suoi disegni e campioni, creando un’importante collezione.

Gunta muore nel 1967 a Zurigo.