Avendo ricordato Kate Horna (v.n.578) non si può non citare Margaret Michaelis- Sachs, che con lei condivide l’esperienza di fotografa durante la Guerra Civile Spagnola (1936-1939).
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Margaret Michaelis- Sachs nasce a Dziedzice, nel 1902, quando questo territorio della Polonia meridionale appartiene ancora all’Impero Austro-ungarico.
Il padre Heinrich Bross è un medico ebreo benestante: Margaret ha quindi buone opportunità educative.
Margaret si appassiona alla fotografia e studia a Vienna dal 1918 al 1921, collaborando con atelier prestigiosi, come quello di Dora Kallmus.
Si specializza nella ritrattistica e inizia anche a dipingere, avventurandosi nel nudo, molto richiesto, ma ritenuto poco adatto a una donna. La fotografia per lei diventa mezzo di sostentamento e di carriera.
Nel 1929 è a Berlino, presso lo studio di Suse Byk, una delle più importanti ritrattiste degli anni ’20.
Qui incontra Rudolf Michaelis, restauratore anarchico antifascista, che sposerà nel 1933. Entrambi vengono arrestati, in seguito all’avvento del Nazismo. Una volta rilasciati, fuggono in Spagna, a Barcellona.
Nel 1937 i due si separano, ma mantengono un rapporto di amicizia e una fitta corrispondenza per tutta la vita.
Margaret inizia a interessarsi della fotografia come strumento di denuncia sociale: riprende marinai, bambini, zingari, gente dei quartieri cosiddetti malfamati, evidenziando le condizioni di vita drammatiche di certi strati della popolazione. Le sue immagini sono pubblicate su giornali e riviste.
Collabora anche con un gruppo di architetti, per documentare i loro lavori.
Con Kate Horna documenta aspetti quotidiani durante la guerra civile spagnola. Le sue simpatie sono rivolte alle persone che combattono in difesa della Repubblica, sono risposte rapide ed energiche alla situazione di drammatico cambiamento in Catalogna e Aragona
In seguito si sposta in Francia, Polonia, Inghilterra, per approdare infine in Australia, a Sydney. Qui si stabilisce definitivamente.
Dopo anni molto duri, in cui lavora come domestica, riesce ad aprire un proprio studio fotografico, dedicandosi sia ai ritratti che a documentare l’attività di alcuni corpi di ballo. È una delle poche donne fotografe a lavorare a Sydney. La sua clientela è spesso europea, ebraica, ma comprende anche molti artisti. Mentre in Spagna fotografa principalmente all’aperto, in Australia lavora nel suo studio, controllando attentamente i diversi elementi compositivi e l’illuminazione, producendo lavori più introspettivi.
Nel 1945 viene naturalizzata australiana.
Nel 1952, per problemi di vista, cessa l’attività fotografica.
Nel 1960 sposa Albert George Sachs, commerciante di vetro, e si trasferisce a Melbourne, ma rimane vedova nel 1965.
Margaret si dedica ad alcuni viaggi in Europa e in Oriente, sino al termine della vita, nel 1985.
Alla fine della Guerra Civile Spagnola, le sue foto, scattate con una Leica, insieme a quelle di Kate Horna, e a molti documenti, chiuse in 48 casse di legno, sono state spedite all’Istituto internazionale di Storia Sociale (IISG) di Amsterdam e lì dimenticate. Solo 80 anni dopo la storica dell’arte Almudena Rubio le ha riscoperte ed esposte a Madrid, per la prima volta, nel 2022, ridando fama a lei e all’amica Kate Horna. Tra le immagini di Margaret ci sono scene di strada di militanti anarchici, vedute della vita quotidiana a Barcellona e nei villaggi catalani, rare fotografie dell’anarchica combattente Emma Goldman, l’arrivo della Croce Rossa britannica a Portbou, al confine tra Francia e Spagna.
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“L’eredità dell’opera di Michaelis e Horna è unica, proprio perché ci mostra l’esperienza rivoluzionaria di retroguardia, trascurata dalla storiografia ufficiale, fomentata dagli anarchici della CNT-FAI. Allo stesso tempo, ci permette di ricostruire più in dettaglio la vita dei due fotografi durante la guerra civile, e per apprezzare meglio il loro lavoro nella Spagna antifascista.”
Presso la National Gallery of Australia vi è un vasto archivio a lei dedicato.
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