Grazie al prezioso volume “Le artiste e il movimento surrealista” di Whitney Chadwick (storica dell’arte americana), continuo a scoprire artiste che nel Surrealismo hanno cercato una libertà espressiva, che altri movimenti artistici non garantivano.
Cambia l’impostazione generale, per cui è lo spettatore a dover riflettere sul quadro, che è spesso enigmatico, legato all’inconscio o al sogno.
Come ho già altre volte osservato, il Surrealismo ha avuto un successo notevole, sia in Europa che in America.
Elsa Thoresen nasce nel Minnesota (USA) nel 1906.
I genitori sono emigrati norvegesi: il padre, Thore, è medico.
Poche le informazioni biografiche che la riguardano.
Studia arte alla Scuola di arti e mestieri di Oslo dal 1924 al 1927, in seguito all’Accademia d’arte, sempre nella stessa città, per poi spostarsi a Bruxelles, in Belgio, sino al 1929 per frequentare l’Accademia di Belle Arti.
Effettua numerosi viaggi di studio In Scandinavia, Paesi Bassi, Francia e Stati Uniti.
Alla fine degli anni ’30 appartiene a una piccola cerchia di artisti surrealisti in Danimarca, che inizialmente incontrano resistenza, quando si presentano a mostre collettive.
Nel 1935 sposa l’artista danese Vilhelm Bjerke Petersen, storico dell’arte e critico, esponente di un movimento surrealista “impegnato” socialmente. Questi era stato studente nella scuola Bauhaus di Dessau (Germania) dal 1930 al 1931, ricevendo lezioni da Wassily Kandinsky e Paul Klee. Si specializza nelle grandi decorazioni murali di asili nido, mense aziendali e condomini, perché l’arte raggiunga spazi dove le persone si muovono quotidianamente.
I due artisti, che collaborano attivamente, condividendo gli stessi ideali artistici, vivono in Danimarca dal 1935 al 1944, quando devono rifugiarsi in Svezia con i figli, per le conseguenze della seconda guerra mondiale.
Qui vengono aiutati dagli amici del gruppo di Halmstad e proseguono l’attività artistica.
Il gruppo di Halmstad (nome della località di residenza) è formato da sei artisti impegnati a sostenere movimenti artistici d’avanguardia, solidali con esponenti di altri paesi.
Elsa e il marito, tornati negli Stati Uniti nel secondo dopoguerra, si separano nel 1953.
Elsa continua a dipingere, con uno stile in cui unisce nel dipinto figure riconoscibili ed elementi simbolici.
Muore nel 1994 negli Stati Uniti.
Sue opere si trovano nel museo d’arte di Tonder, in Danimarca.