Libri per capire

Cuore nero è un romanzo che parla di un tema complesso e sempre attuale: quello del male.

Emilia è una giovane donna, che ha compiuto l’irreparabile a 16 anni. Si rifugia nel borgo di Sassaia, quattro case arroccate in montagna, raggiungibili solo a piedi. Qui vive Bruno, un uomo con un passato doloroso, da cui è fuggito rifugiandosi in questo luogo solitario, che gli impedisce relazioni stabili e gli crea intorno un muro protettivo. Altro abitante del borgo è un restauratore, il maestro Basilio, che conosce la storia di entrambi, ma non giudica e accoglie.

Tra Emilia e Bruno nasce un forte sentimento, ma entrambi tengono il proprio segreto.

“Siamo chiaroscuri. Buchi pieni di buio da cui escono, a volte, fortuiti tagli di luce. E tu sei buono, l’ho visto subito. Sei arrabbiato, asserragliato in te stesso come un intrico di spine, ma sei buono. A differenza mia”.

La storia di Emilia emerge a poco a poco: gli anni nel carcere minorile, le compagne conosciute in quella realtà di miseria morale e solidarietà, con propri riti e proprie regole, il progressivo riemergere alla vita. Il padre le sta sempre vicino, stabile come roccia, comprensivo e paziente. Ci sono adulti che aiutano, educano e accompagnano, mentre altri hanno effetti devastanti.

A Sassaia Emilia ritrova a poco a poco un certo equilibrio. Donna interrotta, con un corpo da ragazzina, si ferisce quando va in ansia, non riesce ad addormentarsi da sola, fatica a dedicarsi a qualcosa in modo continuativo. L’amore di Bruno e la passione per l’arte sembrano essere la strada per tornare alla normalità. Però l’amore non regge alla mancanza di verità.

L’anima di Emilia si riassume in un suo disegno, con un cuore come si vede nei manuali di anatomia, con il ventricolo destro e sinistro, le arterie che pompano, ma al centro un grande buco, annerito con la matita così forte da strappare il foglio: un cuore nero. Emilia pensa di non meritare perdono, non lo concede a se stessa.

“Devi perdonarti di essere viva, Emilia. No, non c’è più niente che io possa fare per meritarlo.”

Con grande efficacia l’autrice esplora il mondo del carcere femminile, tocca questioni delicate, esplora cadute e rinascite.

Il suo è un racconto emozionante, che fa capire come il vero male sia non saper perdonare. C’è sempre la possibilità di dare un senso al dolore. La vita non permette a nessuno di fermarsi e piangersi addosso: ti lancia segnali di ripartenza e indizi per rimanere legato alla realtà.

«Questa è una storia d’amore tra due persone che cercano un futuro. Lei dopo aver compiuto l’irreparabile e quindici anni di carcere, lui dopo aver subito l’irreparabile.» (Silvia Avallone).

Alla fine sarà proprio l’accettazione totale dell’altro, che porterà alla rinascita per entrambi.

Molti gli aspetti presi in considerazione dalla scrittrice, con tanti personaggi, che danno spessore alla storia, messi in relazione in forme diverse. C’è l’importanza della famiglia, la forza che da lei può provenire per non annegare. C’è la funzione dell’istruzione nel recupero dei carcerati: gli operatori scolastici che ogni giorno varcano le doppie porte delle carceri per ricordare ai detenuti che possono essere studenti. Ci sono pagine febbrili che toccano il problema della mancanza di affettività nelle carceri tutte. Non mancano riflessioni sulla apparente predestinazione di determinati ceti sociali alla devianza. Emerge il ruolo importante di alcuni operatori, che si impegnano per ogni possibile progetto di recupero…

Particolarmente interessante è come venga evidenziato il meccanismo del tempo dentro e fuori il carcere, per cui Emilia fatica a concepire gli orari del mondo esterno.

Tutto questo dimostra come l’autrice abbia avuto modo di osservare e studiare la realtà di un carcere minorile, avendo fatto esperienza come volontaria in una realtà carceraria di Bologna.

Un romanzo intenso, importante, che emoziona e fa pensare. Affronta in modo delicato un aspetto importante della vita sociale.

Silvia Avallone è nata a Biella nel 1984. Trascorre tutte le estati della giovinezza a Piombino, da suo padre: questo crea un rapporto speciale tra lei e la città toscana, protagonista del suo romanzo più noto, Acciaio. Vive a Bologna, dove si è laureata in Filosofia e specializzata in Filologia moderna con una tesi su La Storia di Elsa Morante. Collabora inoltre con il Corriere della Sera, La lettura e 7, dove scrive mensilmente all’interno della rubrica 4 per 7.

Nel 2007 ha pubblicato la raccolta di poesia Il libro dei vent’anni, vincitrice del Premio internazionale di poesia Alfonso Gatto sezione giovani. Sue poesie e racconti sono apparsi su varie riviste.

Con il romanzo d’esordio Acciaio (Rizzoli, 2010) ha vinto il premio Campiello Opera Prima, il premio Flaiano, il premio Fregene, il premio Città di Penne, e si è classificata seconda al premio Strega 2010. Il romanzo è stato tradotto in 25 lingue, ottenendo ulteriori premi.

Nel 2011, per gli Inediti d’autore del Corriere della Sera, è uscito il racconto La lince, poi tradotto in Francia nel 2012.

Nel 2013 ha pubblicato Marina Bellezza (Rizzoli), il suo secondo romanzo, tradotto in Francia, Olanda, Germania, Norvegia e Svezia, pluripremiato.

Il suo terzo romanzo, uscito nel 2017 ancora per Rizzoli, s’intitola Da dove la vita è perfetta. Il titolo è un verso di una poesia giovanile de Il libro dei vent’anni, ed è dedicato alla figlia. Tradotto in Francia, Olanda, Svezia e Slovacchia.

Nel 2018 viene inserita nella lista dei 47 autori selezionati dai bibliotecari svedesi per l’assegnazione del Contro Nobel per la Letteratura da parte della Nuova Accademia di Svezia.

Il 21 giugno 2019 presso l’Aula Magna dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, durante la cerimonia dei Dottori di Ricerca, le è stata conferita la Medaglia Petrarca per le Arts and Humanities per essersi distinta, in qualità di ex alunna dell’Università di Bologna, in ambito letterario. È la prima volta nella storia dell’Ateneo che questa onorificenza viene assegnata.

In occasione del quarantesimo anniversario della strage alla stazione di Bologna, ha scritto e letto il poema in prosa inedito per il documentario La bomba. 2 agosto 1980, la strage dell’umile Italia. Il romanzo, Un’amicizia, è uscito in Italia per Rizzoli il 10 novembre 2020, è in corso di pubblicazione in 14 Paesi e sarà trasposto in una serie televisiva.

Nel 2024 esce per Rizzoli, Cuore nero.

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