Arte al femminile (509)

Ricordando ancora le donne del Bauhaus…

Margarete Heymann nasce nel 1899 a Colonia in una famiglia ebrea.

Studia presso la Scuola d’Arte di Dusseldorf.

Poi entra alla Bauhaus di Weimar nel 1920.

Margarete rifiuta il corso di tessitura, regolarmente proposto alle studentesse, perché considerato appropriato alle donne. Insiste per studiare ceramica, facendo appello formale a Gropius, direttore e fondatore della scuola. Una volta ammessa al corso si scontra con il suo insegnante e lascia l’istituto l’anno dopo.

Nel 1923 sposa il giovane industriale Gustav Lobenstein.

La sua passione è la ceramica e fonda con il marito Gustav e il fratello Daniel le Officine Haël per la Ceramica Artistica.  Disegna elementi nuovi e ricerca nuove forme. Colorando le sue opere con smalti vividi, spesso giallo e blu, aggiunge spesso motivi nello stile costruttivista alla Kandinsky. L’azienda impiega 120 persone ed esporta le sue opere a Londra e in America.  

Nell’agosto 1928 marito e fratello muoiono in un incidente d’auto. Margarete rimane con due figli piccoli e continua da sola a gestire l’attività, mettendo in funzione un nuovo forno nel 1930. L’industria della porcellana e della ceramica subisce però una forte crisi negli anni seguenti, in seguito alla grande depressione, di cui risentono anche le Officine. Nel 1932 Margarete presenta gli ultimi lavori della sua azienda alla Fiera di Lipsia, poi è costretta a chiudere la fabbrica.

All’avvento del Nazismo, essendo ebrea, si stabilisce a Gerusalemme. La sua viene considerata arte degenerata dai nazisti.

La fabbrica viene poi recuperata e rimessa in attività da Nora Herz e altri azionisti: i modelli di Margarete sono riproposti e lei può ricevere una quota degli utili.

Nel 1936 emigra in Inghilterra e si stabilisce a Stoke-on Trent, centro noto per la produzione di ceramica. Riprende il lavoro di ceramista, ma è troppo all’avanguardia in quel contesto.

Sposa l’educatore inglese Harold Marks e si sposta a Londra. Lavora saltuariamente in un proprio studio.

Muore nel 1990.

Nel 2012 viene esposta a Berlino una panoramica del suo lavoro.

Uno dei suoi vasi si trova al British Museum.

Nel 2019 la Pallant House Gallery ha allestito una mostra dei suoi ritratti ad acquarello, aspetto meno noto della sua creatività.

Donna eccezionale, si è rifiutata di vivere secondo i canoni del tempo. Il suo lavoro è originale, funzionale, molto bello e avanzato per l’epoca.