Arte al femminile (498)

Otti Berger nasce nel 1898 a Zmajevac nell’allora impero austro ungarico, attuale Croazia.

Completa gli studi presso una scuola di Vienna, per poi iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Zagabria.

Rimane a Zagabria sino al 1926, quando decide di iscriversi alla scuola Bauhaus di Dessau, in Germania.

Ha la possibilità di avere come maestri personaggi illustri come Paul Klee e Wassily Kandinsky.

Anche lei viene indirizzata al laboratorio di tessitura, per i pregiudizi che regnano anche in una scuola moderna come questa.

Anche lei., come Gunta Stölzl (v.n.497), si oppone alla considerazione dei tessuti come semplice frutto di artigianato femminile e ne rivendica l’aspetto artistico, al pari della pittura e della fotografia.

Sperimenta metodologie e materiali, includendo tessuti in plastica. Ottiene il brevetto per i suoi modelli tessili nel 1934.

Scrive un trattato sui tessuti e la metodologia della produzione tessile, che non viene mai pubblicato.

Diventa vice della designer Lilly Reich alla Bauhaus.

Molto intraprendente, apre un suo studio e lavora con numerose aziende, sviluppa e disegna molti tessuti. Ogni volta chiede brevetti, perché venga valorizzata la sua produzione.

A causa delle radici ebraiche non le viene permesso di lavorare in Germania durante il periodo nazista. Nel 1936 chiude la sua azienda e fugge a Londra., dopo aver tentato inutilmente di emigrare negli Stati Uniti.

A Londra ha molte difficoltà, legate alla mancata conoscenza dell’inglese e a problemi di udito.

Nel 1938 torna in Croazia per aiutare la famiglia e stare vicina alla madre malata. Dal suo paese viene deportata con la famiglia nel campo di concentramento di Auschwitz, dove viene uccisa nel 1944.