Arte in un romanzo

Melania Mazzucco è una scrittrice che apprezzo in modo particolare. In questo romanzo molto impegnativo riesce a unire realtà e finzione con la consueta capacità di scrittura. Siamo di fronte a un libro che unisce storia e arte, sfida difficile, che la scrittrice supera con abilità.

Dopo anni di ricerca, ci fornisce la vicenda di Plautilla Bricci, alternando la storia privata di questa grande artista al destino della villa da lei ideata.  

In questo romanzo vi è il rigore della ricercatrice, appassionata di arte, che fa parlare la protagonista, con grande fedeltà al tempo, all’ambiente, al contesto in cui è vissuta. Si è cercato di capire la pittrice senza darle una propria visione, di andare oltre il documento, per ritrovare la voce il più possibile veritiera di Plautilla. L’originalità sta proprio nel fatto che è la stessa Plautilla a raccontarci la sua vicenda, descrivendo situazioni, personaggi, eventi…con minuzia di particolari e introspezione psicologica.

La storia inizia nel 1624, quando Plautilla ha 8 anni. Il padre, Giovanni Bricci, è pittore, scrittore, attore e cronista, estroso e anticonformista. Un giorno porta la figlia sulla spiaggia per vedere da vicino una balena morta sul litorale laziale, un fatto straordinario da cui prende spunto per far capire alla figlia quanto sia importante esplorare e conoscere.

Siamo nella Roma della Controriforma, fastosa e bigotta. Plautilla vive in una famiglia di umili origini, numerosa e vivace, che cambia continuamente casa, seguendo le sorti finanziarie altalenanti del padre. Contro i pregiudizi del tempo, Plautilla viene orientata verso la professione artistica, grazie a una figura paterna che crede nelle sue doti e le dà i primi insegnamenti. Per seguire la carriera artistica Plautilla è costretta a rinunce e compromessi. In questo periodo a Roma dominano artisti come Bernini e Pietro da Cortona e nessuna donna è ammessa nell’ambiente artistico.

Si presenta la situazione femminile nel Seicento, quando il matrimonio viene visto come soluzione ottimale per una ragazza. La mortalità infantile è molto diffusa e pochi bambini riescono a superare i 5 anni. La morte fa parte della quotidianità: le donne spesso muoiono di parto e a trent’anni sono già vecchie per i troppi parti. Esse vengono tenute lontane dal mondo della cultura, sono per lo più analfabete.

Si parla della chiesa sfarzosa e opulenta, insensibile alla miseria di un popolo, che sopporta le continue esondazioni del Tevere, che viola le loro povere case. Si alternano i papi, legati alle loro casate in intrighi complicati.

Plautilla ha un rapporto segreto e ambiguo con l’abate Elpidio Benedetti, cameriere e poi segretario ed emissario a Roma del Cardinale Mazzarino. Sarà questo personaggio dalla personalità controversa a permetterle di avere commissioni importanti. Per la famiglia Benedetti Plautilla progetta sul Gianicolo la meravigliosa villa detta il Vascello, per la forma stravagante. In questo progetto l’artista sfida la diffidenza degli operai e dei vari artigiani, che non accettano di essere diretti da una donna.   

Questo straordinario edificio non verrà ufficialmente riconosciuto come suo per molti anni, con grande frustrazione di Plautilla.

Una parte del romanzo è dedicata alla storia della Villa, dove nel 1849 si rifugiano i difensori della Repubblica Romana. Le mura crollano sotto i colpi dell’artiglieria francese, per cui non rimane niente della costruzione originaria.

La narrazione si snoda infatti secondo un doppio filo temporale: quello principale comprende le vicende di Plautilla dal 1624 al 1678 e quello secondario è fatto di intermezzi, che narrano gli eventi della Repubblica romana del 1849, con le vicende dei volontari che hanno creduto nel sogno di un cambiamento a Roma.

Un’opera di grade respiro, sia per la quantità dei personaggi in cui si imbatte Plautilla, sia per la puntigliosa ricostruzione storica.

Un libro notevole, che si legge con piacere, nonostante la consistenza del contenuto.

(Ho ricordato Plautilla Bricci in un mio post fatto tempo fa: Arte al femminile,n.65)